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Pint of science
Torna anche quest’anno a Torino, dal 15 al 17 maggio, la manifestazione Pint of Science, che si svolgerà contemporaneamente in 18 città italiane e 11 paesi del mondo.
I locali Officine Ferroviarie, The Shamrock Inn e Birrificio Torino apriranno le loro porte a scienziati di fama internazionale in grado di rendere la scienza accattivante anche ai non addetti ai lavori, sorseggiando una birra.
Tre giorni e nove eventi di scienza alla portata di tutti nel cuore di Torino.
L’Uomo Virtuale in mostra a Pisa
Il 20 marzo si inaugura a Pisa “Uomo Virtuale. La fisica esplora il corpo”, una grande mostra che unisce fisica, medicina e tecnologia, curata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, promossa da Fondazione Palazzo Blu, e realizzata in collaborazione con Assobiomedica, Dipartimento di Fisica dell’Università di Pisa, Associazione “La Nuova Limonaia”, CNR Area della Ricerca di Pisa e Istituto Nazionale di Ottica, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore S. Anna, IRCSS Stella Maris.
Uomo Virtuale è un percorso espositivo dedicato all’esplorazione del corpo umano e alla conoscenza delle tecnologie nate dalla ricerca in fisica fondamentale, diventate poi occhi artificiali indispensabili nella diagnosi e nella terapia di molte patologie.
“Questo percorso offre l’opportunità di raccontare una storia che, pur appartenendo al nostro quotidiano, è spesso poco nota”, spiega Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “Per condurre le nostre ricerche in fisica fondamentale, dalle esplorazioni del cosmo allo studio dei costituenti ultimi della materia, dobbiamo spingere le tecnologie oltre i loro limiti. Quando lo facciamo, non abbiamo idea se ciò che sviluppiamo avrà un impatto sulla società e quale sarà. Ma l’esperienza insegna, come viene narrato in questa mostra, appunto, che è questo il modo in cui si realizzano quei salti qualitativi che permettono l’avanzamento della conoscenza e il progresso delle applicazioni tecnologiche: quando Lord Ernest Rutherford di Nelson bombardava un sottilissimo foglio di oro con raggi alfa, mai avrebbe immaginato che un giorno acceleratori di particelle si sarebbero diffusi negli ospedali, impiegati con efficacia nella terapia oncologica”, conclude Ferroni.
La mostra sarà visitabile dal 22 marzo al 2 luglio al Palazzo Blu di Pisa. Alla mostra è associato un programma di visite guidate e laboratori didattici realizzato dalla società Cooperativa Kinzica e dall’Associazione La Nuova Limonaia.
Masterclass di Fermi
Grazie a un’iniziativa dell’Infn in collaborazione con l’Inaf, quasi 200 studenti delle scuole superiori di Bari, Perugia, Torino, Trieste e Nova Gorica, esploreranno i segreti dell’universo e le proprietà delle più potenti sorgenti astrofisiche, recandosi per tutta la giornata nelle università delle rispettive città e analizzando i dati provenienti dall’osservatorio spaziale Fermi.
Fermi è il satellite della Nasa in orbita dal 2008, dedicato allo studio della radiazione gamma di alta e altissima energia e costruito e operato da un’ampia collaborazione internazionale cui l’Italia partecipa, oltre che con l’Infn e l’Inaf, anche con l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Gli studenti assisteranno durante la mattinata del 5 aprile a lezioni e seminari introduttivi sugli esperimenti dello spazio come Fermi, sull’analisi dei dati e su argomenti fondamentali della fisica delle astroparticelle.
Nel pomeriggio, poi, i ragazzi dovranno fare delle esercitazioni al computer con i veri dati dell’esperimento Fermi, attraverso le moderne tecniche di analisi usate dagli scienziati.
Alla fine della giornata, gli studenti si collegheranno tutti insieme in una videoconferenza per discutere i risultati emersi dalle esercitazioni, proprio come succede quotidianamente in una vera collaborazione di ricerca internazionale.
Alfabetismo scientifico: i risultati di una ricerca Observa
Da 10 anni Observa monitora l’andamento del cosiddetto “alfabetismo scientifico”, ponendo tre domande standardizzate agli italiani.
Nel 2016 la parcentuale di risposte corrette raggiunge un incoraggiante picco positivo.
Solo il 13% degli intervistati non sa rispondere correttamente a nessuna delle domande poste mentre tre su dieci riescono a rispondere in modo corretto a tutte e tre le domande. Il 62,5% degli italiani sa che il Sole non è un pianeta, quasi tre su cinque riconoscono correttamente la funzione degli antibiotici e il 57% sa che gli elettroni sono più piccoli degli atomi. Rispetto al 2007 la percentuale di risposte corrette cresce di più di 10 punti e raggiunge quasi il 20% nel terzo caso.
Le conoscenze scientifiche dei cittadini diminuiscono al crescere dell’età e aumentano al crescere del livello di istruzione. Gli italiani sopra i sessanta anni con un basso titolo di studio sono coloro che maggioramente non sanno rispondere a nessuna delle domande poste, mentre il 50% dei laureati riesce a rispondere a tutti i quesiti.
Assegnato a un giovane torinese il premio Giulia Vita Finzi
Il fisico torinese Simone Capodicasa è il vincitore della prima edizione del premio “Giulia Vita Finzi” per la migliore tesi di laurea magistrale su attività di ricerca e sviluppo nell’ambito di calcolo Infn.
La tesi del giovane torinese, discussa presso l’università di Torino, ha come titolo Implementation of a fast cluster finder algorithm for the ALICE SDD detector.
In onore della collega del Cnaf Giulia Vita Finzi, scomparsa nel 2015, tra i primi webmaster dell’ Infn negli anni pionieristici di questa tecnologia, questo premio è stato promosso dalla Commissione Calcolo e Reti dell’Infn per ricordarla al meglio.
Extreme. Alla ricerca delle particelle
Dal 13 luglio al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano è in mostra la fisica con Extreme. Alla ricerca delle particelle, la nuova esposizione permanente progettata e realizzata dal Museo in partnership con Cern – Organizzazione europea per la ricerca nucleare e Infn – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
L’esposizione è dedicata a un ambito di ricerca affascinante: il lavoro che migliaia di scienziati di tutto il mondo svolgono per scoprire la trama della materia nelle sue componenti più infinitesimali. In particolare, è in mostra ciò che accade all’interno dei laboratori di due dei più grandi istituti di ricerca che svolgono esperimenti legati alla fisica delle particelle.
Oggetti, anche di grandi dimensioni e di valore storico, insieme a installazioni multimediali e interattive caratterizzano l’esperienza di visita.
Come nel caso della prima rivelazione, anche queste onde gravitazionali sono state prodotte dalla fusione di due buchi neri avvenuta 1,4 miliardi di anni fa.
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