Archivi categoria: Divulgare la scienza

Immagini dell’Uomo Virtuale, impressioni della mostra

La sezione di Torino, con la partecipazione della ditta Caen, ha indetto un concorso fotografico per immagini sulla mostra Uomo Virtuale e i suoi contenuti, rivolto agli studenti delle Scuole Medie Superiori.
Il concorso è strutturato in due categorie:  foto a contenuto artistico e foto a contenuto scientifico.
In palio ci sono diversi premi in denaro offerti dalla ditta Caen:
– primo classificato: 250 €;
– secondo classificato: 150 €;
– terzo classificato: 100 €.

Scadenza del concorso il 13 ottobre 2019. Qui il regolamento completo.
Per maggiori informazioni scrivere a concorso-uomo-virtuale@to.infn.it

Pint of science

Dal 20 al 22 maggio, torna a Torino Pint of Science, la manifestazione che porta la scienza e la ricerca nelle birrerie della città.

Per quest’edizione, oltre a Birrificio Torino, Officine ferroviarie, The 1870 Huntsman Pub, Pint of Science avrà una sede speciale, il Mastio della Cittadella, dove è in mostra “Uomo virtuale. Corpo, mente, cyborg.” Proprio per l’occasione la mostra sarà eccezionalmente aperta lunedì 20 maggio dalle 17,30 alle 21,30, mentre martedì 21 e mercoledì 22 l’orario sarà prolungato fino alle 21,30. Gli interventi dei ricercatori sono previsti per le 21,00 nel giardino esterno (dentro in caso di mal tempo).

Come ogni anno, i temi trattati sono diversi e sfaccettati: si parla di genetica, fisica delle particelle, fisica medica, intelligenza artificiale e molto altro.

Consultate il sito per vedere il programma completo.

A Torino inaugura la mostra “Uomo virtuale. Corpo, mente, cyborg.”

Dal 4 maggio apre a Torino una grande mostra che racconta l’uomo con gli occhi della scienza e della tecnologia: un percorso virtuale di 1000 mq animato da installazioni ed exhibit didattico-interattivi che unisce scienza, multimedia e video-arte. La mostra, a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare sarà visitabile dal 4 maggio al 13 ottobre 2019 al Mastio della Cittadella.

L’uomo come non l’avete mai visto. Scomposto, analizzato, studiato, e ricostruito grazie a occhi tecnologici, inquadrature virtuali e protesi bioniche che compongono un corpo nuovo.

UOMO VIRTUALE. Corpo, Mente, Cyborg v’invita a intraprendere un itinerario scientifico e tecnologico che comincia all’inizio del novecento, con la scoperta dei raggi X, e porta al futuro con le nuove frontiere dell’imaging e della robotica. L’allestimento caratterizzato da videoinstallazioni immersive, giochi interattivi e multi-proiezioni, si snoda in uno spazio di 1000 metri quadri disegnando un percorso coinvolgente e divulgativo attraverso grandi isole-cubo tematiche.

UOMO VIRTUALE. Corpo, Mente, Cyborg è una mostra a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) realizzata in collaborazione con IIT- Istituto Italiano di Tecnologia e con il sostegno della Compagnia di San Paolo, il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione Palazzo Blu e con il supporto dell’Associazione CentroScienza Onlus. Sono partner scientifici: Politecnico di Torino, NICO Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, NIT Neuroscience Institute Torino dell’Università di Torino, INN-Istituto Nazionale di Neuroscienze, la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”e il Museo Regionale Scienze Naturali della Regione Piemonte.

Galleria fotografica

Sito web http://home.infn.it/it/comunicazione/mostre-e-installazioni/mostre/3478-uomo-virtuale-corpo-mente-cyborg

Facebook: Uomo Virtuale – Corpo, Mente, Cyborg

Vai al comunicato stampa Infn

XXVII International Workshop on Deep Inelastic Scattering and Related Subjects (DIS 2019)

Da lunedì 8 a venerdì 12 Aprile 2019 si svolgerà un evento a cui parteciperanno oltre 300 scienziati provenienti da tutto il mondo, ci racconteranno i risultati ottenuti nel settore delle particelle elementari, con un occhio puntato verso il futuro in questo campo.
La conferenza, dopo aver girato il mondo dal 1993, giunge a Torino per la sua ventisettesima edizione,
in occasione del 50esimo anniversario dalla pubblicazione dei primi articoli sul deep inelastic scattering.
Tutto ciò è realizzato grazie al supporto di: INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, Università del Piemonte Orientale, University of Illinois, CERN e DESY.
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Luca Pozzi incontra gli studenti del Primo Liceo Artistico

Nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro “Segnali dal cosmo”, Luca Pozzi, visual artist già conosciuto dall’Infn, terrà un intervento dedicato al rapporto tra Arte e Scienza. L’incontro è programmato per giovedì 7 marzo alle 14.30 in Aula Magna di Fisica e si rivolge in particolare agli studenti del Primo Liceo Artistico, ma sono invitati a partecipare tutti gli interessati per approfondire un tema ormai di grande rilevanza con un protagonista di sicuro effetto.

Art & Science across Italy fa tappa a Torino

Art & Science across Italy, il progetto promosso dal Cern dedicato alle scuole superiori, fa tappa a Torino. Nove licei della provincia saranno coinvolti in un ciclo di incontri dedicati all’infinitamente, l’infinitamente piccolo, l’imaging e l’entropia. Inoltre i ragazzi avranno l’opportunità di visitare il Cnao di Pavia e il Centro di Conservazione e Restauro di Venaria.

Al termine di questa prima fase formativa i ragazzi saranno invitati a produrre delle opere artistiche a sfondo scientifco da presentare a un concorso nazionale.

10 anni di Fermi

La missione Nasa Fermi, realizzata in collaborazione con l’Asi, l’Inaf e l’Infn, celebra il suo decimo compleanno. Per festeggiare questo importante traguardo, l’Infn propone alcuni eventi:

Proiezione sulla Mole Antonelliana: nelle serate dell’11 e 12 Giugno guardate la Mole e vedrete il telescopio Fermi nel cielo di Torino. Per l’occasione, i ricercatori raccontano la missione Fermi in un evento dedicato ai non addetti ai lavori.

Menzione speciale Fermi per That’s A Mole: l’Infn mette in palio un premio per la migliore illustrazione ispirata a Fermi presentata al concorso di illustrazione That’s A Mole.

Concorso artistico per scuole superiori: i ricercatori raccontano agli studenti la scienza e la tecnologia di Fermi, e lanciano un concorso per opere d’arte sul tema per l’anno 2018-2019.

Contatti: Simona Bortot, Uff. Comunicazione Infn-Torino, 0116707272; educom@to.infn.it

 

25 Novembre 2017 Giornata contro la violenza sulle donne

Il 26 Novembre dello scorso anno 200.000 donne, organizzate intorno alla sigla “Nonunadimeno”,  sono scese nelle strade di Roma in una imponente manifestazione contro la violenza sulle donne, ma è dal 2005 che in Italia alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata.

A livello mondiale ormai  tutti gli enti e le associazioni internazionali, come Amnesty International, festeggiano questa giornata con manifestazioni e iniziative politiche e culturali.

Ma come nasce questa giornata?

Il 25 Novembre 1960, mentre si recavano a trovare i loro mariti in prigione, le tre sorelle Mirabal considerate come esempio di donne rivoluzionarie per aver contrastato il regime di Rafael Leónidas Trujillo dittatore della Repubblica Domenicana, furono assasinate dopo essere state torturate e massacrate a colpi di bastone per poi essere gettate in un precipizio, simulando un incidente.

L’assemblea generale dell’ONU ha quindi ufficializzato questa data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste in un incontro tenutosi a Bogotà nel 1981.

Tutti i governi, le organizzazioni nazionali e le Ong sono invitate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad organizzare durante questa giornata attività volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Quest’anno l’ONU ha indetto la campagna “UNiTE to End Violence Against Women” : ogni venticinquesimo giorno del mese è stato proclamato “Orange Day”, un giorno per agire e prevenire la violenza sulle donne che culmina nelle manifestazioni che verranno organizzate in tutto il mondo dal 25 di Novembre al 10 di Dicembre.

La Sezione di Torino per “Orange the World” ha organizzato un ciclo di seminari tenuti da 12 scienziate provenienti da tutte le parti del mondo.

Vi aspettiamo al Dipartimento di Fisica di Torino il 24 Novembre dalla 9:30 alle 18:30

 

  

(Fonte Wikipedia, www.unwomen.org )

Tweet dallo spazio profondo, onde gravitazionali : teorie, uomini e macchine

Sulla scia della grande scoperta comunicata il 16 ottobre 2017, un interessante approfondimento insieme ad alcuni dei protagonisti della scoperta: Alessandro Nagar, Sebastiano Bernuzzi, Walter Del Pozzo e Giancarlo Ghirlanda.

Siete tutti invitati il 24 ottobre 2017 in Aula Magna Tullio Regge alle ore 17:00 all’incontro dal titolo “Tweet dallo spazio profondo, onde gravitazionali: teorie, uomini e macchine”

 

Virgo-Ligo: aggiornamenti a 2 anni dalle prime rivelazioni – Comunicato Stampa

 

 

COMUNICATO STAMPA

27 settembre 2017

DRITTI ALLA SORGENTE: LA RETE GLOBALE DI INTERFEROMETRI LIGO-VIRGO
APRE UNA NUOVA ERA PER LA SCIENZA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI

 

Le collaborazioni VIRGO e LIGO annunciano, nell’ambito del G7 Scienza che inizia oggi, 27 settembre, a Torino, la prima misura congiunta di onde gravitazionali da parte di tutti e tre i rilevatori. Questo risultato dimostra il potenziale scientifico della rete globale di rilevatori di onde gravitazionali, che consente una migliore localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle onde gravitazionali.

Un segnale di onda gravitazionale, prodotta dalla coalescenza di due buchi neri di masse stellari, è stato misurato con inedita precisione dai due rilevatori di LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano negli Stati Uniti, a Livingston, in Louisiana, e a Hanford, nello Stato di Washington, e dal rivelatore VIRGO, che ha sede allo European Gravitational Observatory (EGO) a Cascina, vicino a Pisa, fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.

L’osservazione (GW170814) dei tre rilevatori è stata registrata il 14 agosto 2017 alle 10.30.43 UTC. Le onde gravitazionali – “increspature” del “tessuto” dello spaziotempo – sono state emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri, con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole e distanti circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole. Ciò significa che, durante la coalescenza, circa 3 masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.

Si tratta della quarta rivelazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Questo nuovo evento è rilevante non solo per l’astrofisica, ma anche perché è il primo segnale di onda gravitazionale registrato dal rivelatore VIRGO, che ha recentemente completato l’aggiornamento della configurazione Advanced VIRGO.

“È stato meraviglioso vedere un primo segnale di onde gravitazionali nel nostro nuovo rivelatore, dopo solo due settimane dall’inizio della presa dati”, commenta Jo van den Brand di Nikhef e VU University Amsterdam, coordinatore della collaborazione di VIRGO. “Questa è una grande ricompensa dopo tutto il lavoro svolto negli ultimi sei anni per la realizzazione del progetto Advanced VIRGO, che ha consentito di potenziare il nostro rivelatore”.

“Questo è solo l’inizio delle osservazioni con la rete globale di interferometri realizzata grazie al lavoro congiunto di VIRGO e LIGO”, spiega David Shoemaker di MIT, coordinatore della collaborazione scientifica LIGO. “Con il prossimo ciclo di attività osservative, previsto per l’autunno del 2018, possiamo aspettarci rivelazioni di questo tipo ogni settimana o addirittura più spesso”.
“Questo straordinario traguardo della fisica, che oggi al G7 Scienza viene comunicato assieme dalle due collaborazioni LIGO e VIRGO, è per tutti noi motivo di grande soddisfazione”, commenta Valeria Fedeli, Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Innanzitutto perché testimonia il valore della cooperazione scientifica internazionale, chiave di volta per affrontare le grandi sfide per il progresso della conoscenza impegnandosi in uno sforzo congiunto e coordinato per raggiungere traguardi ambizioni”. “Il risultato annunciato sottolinea anche – prosegue Fedeli – l’importanza di progettare e investire nelle grandi infrastrutture di ricerca globali, che hanno la capacità di attrarre e ottimizzare competenze e risorse su scala planetaria”. “Infine – chiude la Ministra – come rappresentante istituzionale della ricerca scientifica italiana l’annuncio di oggi è per me motivo d’orgoglio per il contributo determinante del nostro Paese, reso possibile grazie al costante lavoro delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, coordinati dall’INFN, e dalla capacità di innovare della nostra industria. Quello che agli inizi era potuto sembrare a molti un progetto visionario sta aprendo oggi una nuova epoca per lo studio del nostro universo”, conclude la Ministra.

 

“La prima rivelazione di un’onda gravitazionale da parte di tutti e tre gli interferometri rappresenta lo straordinario successo di un esempio virtuoso di collaborazione su scala globale”, sottolinea Fernando Ferroni, presidente dell’INFN. “E la capacità di identificare nel cielo la sorgente marca la nascita della cosiddetta astronomia multimessaggero”. “Come INFN, siamo orgogliosi di VIRGO, lo strumento che si trova in Italia, e che con il suo determinante contributo rende possibile questa nuova, grande avventura scientifica”.

L’articolo che descrive i dettagli di questa scoperta è stato accettato per la pubblicazione dalla rivista Physical Review Letters (https://dcc.ligo.org/P170814 e https://tds.virgo-gw.eu/GW170814) e apparirà domani su arXiv.

La rete globale per la ricerca di GW
Il rivelatore VIRGO si è unito alla rete di interferometri gravitazionali nel secondo ciclo di osservazione, chiamato Run (O2), il 1° agosto 2017 alle ore 10:00, dopo aver ultimato il programma di aggiornamento pluriennale di Advanced VIRGO, e dopo mesi di intenso lavoro di commissioning: tutto ciò ha consentito di migliorare notevolmente la sua sensibilità. La rivelazione in tempo reale è stata così realizzata con i dati di tutti e tre gli strumenti LIGO e VIRGO.

La collaborazione tra LIGO e VIRGO è maturata nell’ultimo decennio. Meeting congiunti delle collaborazioni e analisi comuni dei dati hanno portato le due comunità a lavorare come un’unica grande collaborazione globale, realizzando l’idea di un unico grande strumento, lanciata da Adalberto Giazotto, fisico dell’INFN e “padre” di VIRGO: “Nel 2001 avevo proposto di realizzare una rete mondiale di interferometri e di utilizzarli come una single machine”, ricorda Giazotto. “Oggi questo sogno si è realizzato e sono convinto che le scoperte che faremo da qui in avanti lasceranno un’impronta profonda nella fisica” conclude Giazotto. La pianificazione coordinata dei periodi di attività, con tutti i rivelatori operativi, è importante per estrarre la massima quantità di informazione dai dati, e soprattutto consentire una inedita precisione nella localizzazione delle sorgenti delle onde gravitazionali: questo rappresenta una grande promessa per il futuro dell’astronomia multimessaggera.

“Oggi è stato raggiunto uno splendido obiettivo: il passaggio dalla fase di scoperta delle onde gravitazionali a quella dell’astronomia gravitazionale, che si inserisce a pieno diritto nell’astronomia dei vari messaggeri cosmici”, commenta Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN e presidente di ApPEC, il consorzio che coordina la ricerca europea in fisica delle astroparticelle. “Ciò è stato reso possibile grazie al cruciale ‘aggancio’ di VIRGO ai due interferometri americani LIGO con la conseguente creazione di un primo esempio di grande infrastruttura di ricerca globale”, conclude Masiero.

Altri risultati, sulla base dei dati raccolti dalla rete di tre rivelatori, saranno annunciati nel prossimo futuro dalla collaborazione di LIGO-VIRGO: l’analisi dei dati è attualmente in corso e sarà presto completata.

 

Localizzazione
Nel complesso, il volume di universo che può includere la sorgente si riduce di più di un fattore 20, quando si passa da una osservazione con due interferometri a una misura realizzata con una rete di tre rivelatori. È stato così possibile restringere la regione del cielo che contiene l’evento GW170814 a dimensioni di soli 60 gradi quadrati: una localizzazione più di 10 volte migliore rispetto a quella realizzabile con i due interferometri LIGO da soli. Inoltre, anche l’accuratezza con cui viene misurata la distanza della sorgente beneficia della presenza di VIRGO. Essere in grado di indicare un volume più ristretto è importante poiché molte fusioni di oggetti compatti – ad esempio quando sono coinvolte stelle di neutroni – si prevede producano, oltre alle onde gravitazionali, emissioni elettromagnetiche a larga banda. Una precisa localizzazione consente, quindi, di allertare gli altri strumenti, telescopi sia a terra sia nello spazio, e dare indicazioni su dove orientarsi per osservare altre eventuali emissioni di tipo elettromagnetico: realizzando così un nuovo tipo di astronomia, la cosiddetta astronomia multimessaggero. Nell’evento GW170814, le informazioni di puntamento di precisione hanno dunque permesso a 25 strumenti di rivelazione di eseguire osservazioni di follow-up basate sulla rivelazione di LIGO-VIRGO ma, in questo caso, nessuna controparte elettromagnetica è stata identificata, confermando così quanto previsto per i buchi neri.

Polarizzazione
VIRGO non risponde allo stesso modo dei rilevatori LIGO al passare delle onde gravitazionali, perché ha una diversa collocazione e orientazione sulla Terra: questo implica che si può testare un’altra previsione della relatività generale, che riguarda le polarizzazioni delle onde gravitazionali. La polarizzazione descrive come lo spaziotempo viene distorto nelle tre diverse direzioni spaziali di propagazione di un’onda gravitazionale. I primi test, basati sull’evento GW170814, mettono alla prova casi estremi: da un lato, le polarizzazioni consentite dalla relatività generale, e dall’altro, le polarizzazioni proibite dalla teoria di Einstein. L’analisi dei dati dimostra che la previsione di Einstein è fortemente favorita.

 

“Questo risultato premia la professionalità e la perseveranza di una collaborazione internazionale alla quale l’Italia ha dato un grande contributo”, commenta Gianluca Gemme, responsabile nazionale di VIRGO per l’INFN. “Dagli anni ’70 del secolo scorso la scuola italiana è stata all’avanguardia a livello mondiale nella ricerca sperimentale delle onde gravitazionali, guidata da figure di riferimento come Edoardo Amaldi, Guido Pizzella e Adalberto Giazotto, e oggi rappresentata da centinaia di fisici, ingegneri e tecnici dell’INFN e di molte Università italiane. Questa comunità raccoglie oggi i frutti di un lavoro cominciato quarant’anni fa dal quale ci aspettiamo altri importanti risultati”, conclude Gemme.

Advanced VIRGO
È lo strumento di seconda generazione per la ricerca di onde gravitazionali, costruito e gestito dalla collaborazione VIRGO. “Questa rilevazione è una pietra miliare per tutte le persone che hanno dedicato il loro tempo e il loro lavoro a concepire, realizzare e operare VIRGO e Advanced VIRGO, in particolare Adalberto Giazotto e Alain Brillet”, commenta Giovanni Losurdo, ricercatore dell’INFN, che ha coordinato il progetto Advanced VIRGO. “L’intera impresa, fin dal suo inizio, – prosegue Losurdo – si è basata su un obiettivo visionario: la creazione di una rete di interferometri in grado di localizzare le fonti nel cielo, e di avviare l’era dell’astronomia multimessaggero per lo studio dell’universo. E finalmente, oggi, dopo decenni di lavoro, siamo arrivati a questo straordinario risultato”. Il primo disegno di Advanced VIRGO è stato presentato 10 anni fa, quando il primo rivelatore VIRGO stava prendendo i suoi primi dati. Le agenzie finanziatrici che hanno fondato il progetto VIRGO, INFN e CNRS, hanno approvato il progetto nel dicembre 2009. Poi, al termine delle osservazioni con il primo rilevatore VIRGO, nell’ottobre 2011, sono iniziati i lavori per la realizzazione del rivelatore Advanced VIRGO.

La nuova struttura è stata inaugurata nel febbraio 2017, mentre era già in corso la fase di commissioning della macchina. Il controllo del rivelatore al punto nominale è stato raggiunto per la prima volta in marzo. Durante i mesi successivi, la sensibilità dello strumento è andata migliorando in modo significativo, grazie a un’ampia campagna di “caccia” al rumore di fondo, che inquina il segnale. Una volta che la sensibilità raggiunta da Advanced VIRGO ha permesso di sondare un volume di universo oltre dieci volte maggiore rispetto al primo rilevatore di VIRGO, il 1° agosto, Advanced VIRGO si è ufficialmente unito ai due rilevatori LIGO per le ultime quattro settimane del periodo di acquisizione dati Run (O2). “L’aggiornamento di VIRGO alla configurazione Advanced ha avuto un obiettivo ambizioso: migliorare notevolmente la sensibilità del nostro rivelatore, al fine di massimizzare la probabilità di rilevare i segnali di onde gravitazionali”, spiega Federico Ferrini, direttore di EGO. “Raggiungere un livello di prestazioni che consentisse di realizzare una rete di tre rivelatori ha richiesto molti anni di intenso lavoro e una grande spinta all’innovazione”. “Ora che VIRGO ha osservato il suo primo evento di onda gravitazionale, desidero rendere il giusto merito alla dedizione dei membri della collaborazione VIRGO, del personale di EGO e delle istituzioni e dei laboratori che vi partecipano”, conclude Ferrini.

 

La collaborazione VIRGO
Progetto nato dall’originale idea dell’italiano Adalberto Giazotto e del francese Alain Brillet, VIRGO conta più di 280 fisici e ingegneri appartenenti a 20 diversi gruppi di ricerca europei: otto dell’INFN in Italia; sei del CNRS in Francia; due nei Paesi Bassi con Nikhef; il MTA Wigner RCP in Ungheria; il gruppo POLGRAW in Polonia; l’Università di Valencia in Spagna ed EGO, il laboratorio che ospita ed è responsabile del funzionamento del rivelatore VIRGO in Italia.

L’Italia partecipa con le Sezioni INFN di Firenze, Genova, Milano Bicocca (gruppo collegato Parma), Napoli, Padova, Perugia, Pisa, Roma 1, Roma 2, TIFPA, e con le Università di Camerino, Genova, Gran Sasso Science Institute (GSSI), Napoli Federico II, Padova, Parma, Perugia, Pisa, Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Salerno, Siena, Trento, Urbino.

 

Advanced LIGO
È un rivelatore di onde gravitazionali di seconda generazione costituito da due interferometri identici situati a Hanford e Livingston, negli Stati Uniti. Utilizza l’interferometria laser di precisione simile ad Advanced VIRGO per rilevare onde gravitazionali. A partire dal settembre del 2015, Advanced LIGO ha condotto due cicli di osservazione. Il secondo periodo di attività osservativa Run (O2) è iniziata il 30 novembre 2016 e si è conclusa il 25 agosto 2017. “Con questa prima rilevazione congiunta dai rivelatori avanzati LIGO e VIRGO, – commenta David Reitze di Caltech, direttore esecutivo del Laboratorio LIGO, che ha costruito e gestisce gli osservatori LIGO – abbiamo compiuto un passo avanti nell’universo delle onde gravitazionali”. “VIRGO porta una nuova e potente capacità di individuare e meglio individuare le sorgenti delle onde gravitazionali, fatto che senza dubbio porterà a risultati emozionanti e imprevisti nel futuro”, conclude Reitze.
LIGO
È finanziato dalla National Science Foundation (NSF) degli Stati Uniti, è gestito da Caltech e MIT, che hanno ideato e realizzato il progetto. Il sostegno finanziario per il progetto Advanced LIGO è stato sostenuto dalla NSF, assieme a Germania (Max Planck Society), Regno Unito (Science and Technology Facilities Council STFC) e Australia (Australian Research Council), che hanno dato importanti contributi. Più di 1200 scienziati provenienti da tutto il mondo partecipano all’impresa scientifica attraverso la collaborazione scientifica LIGO, che include le collaborazioni GEO e OzGrav. Altri partner sono elencati all’indirizzo http://ligo.org/partners.php.